May 12, 2024 Last Updated 10:19 AM, Oct 14, 2021

SPECIALE ORSON WELLES

UNA RACCOLTA DI SAGGI, INTERVENTI E TESTIMONIANZE PER APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DI UNO DEI PIU’ GRANDI REGISTI DELLA STORIA DEL CINEMA

Welles Cagliostro 1Questo speciale è nato quasi per caso. Un piccolo ma grandissimo evento ha scosso il sonnacchioso agosto del 2013. L’edizione online del New York Times, infatti, pubblicò un articolo che mi sembrò, all’inizio, quasi uno scherzo: “Early Film by Orson Welles Is Rediscovered”. Leggendo il testo mi resi conto che un film inedito di Orson Welles era stato scoperto in Italia, presso Pordenone. I primi a rilanciare questo articolo furono quelli di www.wellesnet.com sulla loro pagina facebook. Seguirono, il giorno dopo, tutti gli altri nel resto del mondo. Paolo Mereghetti ottenne dal Corriere della Sera di poter pubblicare il suo articolo sull’argomento in prima pagina. Non mi stupì affatto che il più importante studioso italiano di Welles scrivesse l’articolo. Ma la vera scoperta avvenne il giorno 9 agosto quando lessi un articolo firmato da Gianni Rondolino. Oltre che a Too much Johnson, l’early film di cui parlava il New York Times, Rondolino faceva riferimento ad una persona a cui si doveva il ritrovamento del film: Ciro Giorgini, “uno dei massimi esperti del cinema di Welles in Italia”. Questo nome non l’avevo mai sentito ma se Rondolino lo definiva così dovevo fare in modo di poterlo incontrare. Non avevo mai sentito il nome di Ciro Giorgini ma nei mesi successivi all’agosto 2013 scoprì che lui conosceva bene il mio cognome. Decisi, dunque, che dovevo andare a vedere la prima mondiale di Too much Johnson a Pordenone (e per questo devo ringraziare la mia amica Sabrina Porfido e la sua famiglia che mi ha ospitato per diversi giorni ad Udine) e da allora tutto ha iniziare ad accadere. È così che ha preso forma lo Speciale Orson Welles che presentiamo ai nostri lettori. Questa decisione di intraprendere il viaggio per Pordenone ha creato una serie incredibile di incontri, contatti e conoscenze tutte inaspettate e incredibili talmente eccezionali che ancora oggi ho difficoltà a credere che siano avvenute.

La prima conseguenza diretta di questa visita a Pordenone è stata la conoscenza di Ciro Giorgini che mi disse che aveva visto per la prima volta i film di Welles grazie alla rassegna che l’Obraz Cinestudio di Milano aveva realizzato nel 1977. Rientrato a Milano, pensai che fosse necessario organizzare una proiezione di Too much Johnson. Parlai del progetto al Prof. Franco Prono del DAMS di Torino e della mia idea di creare uno speciale Orson Welles. Come diretta conseguenza di questo incontro riuscì ad organizzare un’intervista al regista Davide Ferrario che pochissimi conoscono come uno degli studiosi più seri di Welles. Il 6 maggio 2014, presso la Sala 400 del cinema Anteo di Milano, quel folle progetto di proiettare Too much Johnson prese vita. (per vedere il resoconto della serata clicca qui). In questa occasione il nostro gruppo di lavoro entrò in contatto con uno psichiatra di Trieste che, appositamente, venne a Milano per vedere il film. Giovanni Austoni ci confidò che il nonno, Giberto Severi, ebbe modo di conoscere di persona Welles durante la lavorazione di Cagliostro (Black Magic, USA/It, B/N, 105’, 1949) di Gregory Ratoff e che realizzò per lui alcuni ritratti e schizzi, uno dei quali è riprodotto proprio in questa pagina come logo ufficiale dello Speciale.

I contributi di questo Speciale sono composti da saggi critici e da interviste in formato audio e video. I nomi delle persone che hanno contribuito alla creazione di questo progetto sono: Alessandro Studer, Filippo Biagianti, Massimiliano Studer e Pamela Fiorenza. Ringrazio inoltre gli studiosi che hanno concesso a Formacinema il loro tempo per parlarci di Orson Welles: Ciro Giorgini, Davide Ferrario e Paolo Mereghetti.

Buona lettura, buon ascolto e buona visione

 

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TOO MUCH JOHNSON: L’ANELLO MANCANTE DEL CINEMA DI ORSON WELLES

TOO MUCH JOHNSON: L’ANELLO MANCANTE DEL CINEMA DI ORSON WELLES

Questo saggio era stato concepito in maniera diversa dalla forma attuale. Un evento inaspettato, infatti, ha cambiato l’impostazione del testo e ha reso necessari alcuni approfondimenti. Il 21 agosto 2014 la National Film Preservation Foundation (NFPF) del Congresso degli USA ha reso disponibile online Too much Johnson con un’operazione che ha lasciato senza parole molti studiosi di Orson Welles. Sebbene fosse già prevista l’immissione in pubblico dominio del film, non erano stati definiti né i tempi né le modalità di diffusione della pellicola. Ha stupito, soprattutto, la possibilità data a tutti di poter scaricare il film in alta qualità . Questa decisione ha dunque stravolto l’impostazione del presente scritto perché adesso è possibile per chiunque poter vedere il primo lavoro di Orson Welles,  mentre prima era solo privilegio di coloro che avevano potuto assistere alle proiezioni in sala avvenute in tutto il mondo, ma solo in pochissime occasioni per i diversi Paesi, una delle quali organizzate proprio da noi di Formacinema nella sala 400 del cinema Anteo di Milano. Nello specifico, per lo scrivente è stato possibile visionare il film, in sala, in tre distinte occasioni . Ma dal 21 agosto è possibile studiare con maggior approfondimento il materiale e proporre un’analisi più puntuale e approfondita con l’ausilio, non solo dei fotogrammi, ma soprattutto delle immagini dinamico-visive-montate del film che verranno descritte e a cui si rimanderà il lettore. di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Scarica questo file (TOO MUCH JOHNSON_L'ANELLO MANCANTE DEL CINEMA DI ORSON WELLES_MASSIMILIANO STUDER.pdf)TOO MUCH JOHNSON_L'ANELLO MANCANTE DEL CINEMA DI ORSON WELLES_MASSaggio di approfondimento sull'inedito di Orson Welles Too much Johnson. Di Massimiliano Studer1945 kB

CIRO GIORGINI. MY MAGNIFICENT OBSESSION - TOO MUCH JOHNSON AND THE CINEMA OF ORSON WELLES

By Filippo Biagianti and Massimiliano Studer 

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I owe this fundamental encounter with the Special on Orson Welles to an article that Gianni Rondolino wrote for La Stampa on August 13th 2013. It was his piece of writing that helped me discover the name of Ciro Giorgini. I met the scholar of Welles in Pordenone on October 13th 2013, the day after the worldwide Premiére of Too much Johnson. Since the very first moments of our meeting he showed such an unusual helpfulness and generosity. He immediately told me about a festival on Orson Welles – which we already had occasion to speak of in the past - organised by Obraz Cinestudio and Paolo Mereghetti. I shared with him my first impressions on the movie and told him I reckon it was “the missing link” of Welles career. He agreed with me and started a long discussion about Welles and his own obsession about this master of cinema. As I went back to Milan I called Ciro several times and we defined the contents of the interview; we decided we would meet in Rome on February 2014. Ciro Giorgini, employed in RAI since mid ’80s, is one of the historic pillars of RAI cult television show Fuori Orario: cose (mai) viste. He realized, among many others, a Special Mr Arkadin, that was broadcasted by RAI 3 in 1992, and helped all scholars to realize that different versions of that movie existed. He is considered one of the most important experts of Orson Welles in Italy, but he is often contacted by experts abroad for advices on the American film-maker. We owe to Giorgini, among the rest, an original documentary dedicated to the Italian period of Orson Welles. In 1992 Giorgini, together with Gianfranco Giagni and Maia Borelli, realized Rosabella, la storia italiana di Orson Welles, which gathers numberless interviews to technicians and co-workers of the American film-maker during his twenty-year stay in Belpaese. That work drew the attention of many researchers, because, till then, nobody had thought of telling this important piece of Welles’s life. Nonetheless it is in 2013 that Giorgini’s name echoes around the world. He, in fact, takes credit for the discovery of long-lost considered movie Too much Johnson (1938). During the worldwide Premiére in Pordenone, on October 9th 2013, his name, pronounced by Paolo Cherchi Usai, rings out within the immense hall of Teatro Verdi before 800 people flocked from all over the world to admire this little jewel, that has been thought to be lost since 1970.

 

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The interview we are presenting is a short version of a two-hour meeting at Ciro Giorgini’s home in Rome. Filippo Biagianti and I thought it might be interesting to draw viewers’ attention to what Giorgini revealed on Too much Johnson. We would like to pinpoint some passages of that interview. Firstly Giorgini speaks about his contribution in discovering the film in details; the identification occurred under very special events that remind us of a detective story. Furthermore, the most interesting and never previously released details are about the copy of the movie that was shown in Pordenone. The fire of the Madrid probably never happened and the version assembled by Welles himself for the friends that paid visit to him was completely different from the one that was found in Italy.

Enjoy the view

Massimiliano Studer

(English translation from Italian language by Matteo Daffi)

 

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Ciro Giorgini

 

CREDITS AND ACKNOWLEDGEMENTS

From a research project by: Massimiliano Studer

Video shooting: Filippo Biagianti

Video montage: Filippo Biagianti e Massimiliano Studer

Music: Panamerican (2014) Music and lyrics by Pitch Dark

English subtitles: Carolyn Burke

Scenes taken from:

Too much Johnson (1938) by Orson Welles. Cinemazero, Pordenone / La Cineteca del Friuli, Gemona / George Eastman House, Rochester, NY

Rosabella, la storia Italiana di Orson Welles (1993), by Gianfranco Giagni, Ciro Giorgini e Maia Borelli

A Production: Formacinema

Special thanks to:

Ciro Giorgini e Silvia Vallario

Paolo Cherchi Usai, Piero Colussi, Livio Jacob e Giuliana Puppin de Le Giornate del Cinema Muto  di Pordenone Giornate del cinema muto

Annette Melville della National Film Preservation Foundation, U.S. Congress, Washington DC (USA)

 

  

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DAVIDE FERRARIO: IL CINEMA DI ORSON WELLES

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DAVIDE FERRARIO: IL CINEMA DI ORSON WELLES

In vista dello Speciale dedicato ad Orson Welles, siamo riusciti ad intervistare il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico indipendente Davide Ferrario. Ma perché intervistarlo su Orson Welles? La risposta si trova nella sua biografia. Per anni, infatti, Davide Ferrario si è occupato di cinema nella veste di critico e per diverso tempo ha svolto la professione di distributore cinematografico di importanti autori tra cui Rainer Werner Fassbinder, su cui ha scritto anche il Castoro nr 102 a lui dedicato, Wim Wenders e Andrzej Wajda. Già negli anni '70 gestiva la programmazione di un cineclub di Bergamo, il Laboratorio '80 dove conobbe il cinema di Orson Welles anche grazie alla celeberrima personale completa su Welles organizzata nel 1977 da Paolo Mereghetti e l’Obraz Cinestudio di Milano. Fu una folgorazione che portò Ferrario a pensare di dedicare i suoi studi al regista di Citizen Kane. Da questa passione nacque un romanzo, Dissolvenza al nero, pubblicato nel 1994 da Longanesi il cui protagonista era proprio Orson Welles. Nonostante lo scarso successo italiano, il romanzo venne invece tradotto in cinque lingue e la Miramax acquistò i diritti per trasformarlo in un film ad alto budget. Davide Ferrario continuò i suoi studi sul regista e nel 1996 realizzò, per l’emittente Tele +, un documentario basato, in parte, sulle informazioni raccolte durante la stesura del romanzo. Grazie a questi studi, Ferrario viene, non di rado, invitato a partecipare a convegni e tavole rotonde su Welles. Per tutte queste ragioni ho ritenuto che la sua originale prospettiva di critico e regista potesse contribuire in modo significativo alla comprensione degli aspetti più importanti del cinema di Orson Welles. Ferrario si è dimostrato una persona assai compente in materia e ha manifestato, in più occasioni, una generosità e una disponibilità davvero sorprendenti. Le riprese dell’intervista sono state realizzate da Emanuele Marcello all’interno del DAMS di Torino nella mattina del 20 dicembre 2013. Devo soprattutto al sempre disponibile e generoso Franco Prono la realizzazione di questo prodotto editoriale: senza il suo supporto e la sua mediazione sarebbe stato molto difficile realizzare l’incontro con Ferrario. Per rendere maggiormente fruibile l’intervista video, ho provveduto alla stesura di una versione scritta a cui ho aggiunto delle note che meglio spiegassero ed integrassero alcuni passaggi: è visionabile nel file pdf allegato.

L'intervista è divisa in tre parti.

Parte 1: Il mio incontro con Orson Welles; Teatro e radio nella carriera di Welles; I miei studi su Welles: romanzo e documentario

 

Parte 2: I due piani sequenza de L'infernale Quinlan; La cinecamera Cameflex ne L'infernale Quinlan; La ricecatezza fotografica: le obraz dinamiche di Orson Welles

 

Parte 3: It's all true: il capolavoro incompiuto di Orson Welles; Le attrici di Welles. Sensualità e sessualità nel suo cinema; Falstaf (1965), l'ultimo capolavoro shakespeariano di Orson Welles

 

Regia, montaggio, elaborazione domande e conduzione intervista: Massimiliano Studer

Riprese: Emanuele Marcello

Musica: Fons will fix it by Remus

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Scarica questo file (Ferarrio_cinema di Orson Welles.pdf)Ferarrio_cinema di Orson Welles.pdfIntervista a Davide Ferrario: il cinema di Orson Welles. Con note. Di Massimiliano Studer395 kB

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