Categoria: CRITICA DEL GUSTO
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SULLA NATURA PROTEIFORME DEL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO

Parte seconda: Cinema e psicoanalisi

È opportuno precisare che in questa sede affronteremo il nesso psicoanalisi-cinema soltanto per ciò che concerne le reciproche influenze sul piano culturale, per chiudere (ma non per concludere) il complessivo quadro dell’intreccio filosofia-cinema-psicoanalisi. Alla questione di quanto e come il cinema può entrare nella pratica terapeutica psicoanalitica, a partire dal nesso fondamentale film-sogno/sogno-film, sono dedicati altri capitoli. La prima cosa che occorre sottolineare è la singolare coincidenza delle date di nascita: le lettere a Fliess, in cui Freud annuncia il “suo” metodo interpretativo-terapeutico e relativo abbandono dell’ipnosi, sono state scritte più o meno nello stesso mese in cui i fratelli Lumière hanno messo a punto quel meccanismo fondamentale, sia per la macchina da ripresa che per la macchina da proiezione, che consentì per la prima volta di riprendere e riprodurre fedelmente la realtà in movimento. Tutto ciò mette in evidenza una condizione di significativo gemellaggio. Questa particolare coincidenza è un po’ sfuggita a tutti o quanto meno sottovalutata. Gli storici della psicoanalisi hanno del tutto ignorato il fatto. Però lo stesso tipo di atteggiamento si verifica con gli storici del cinema. 

Di Alessandro Studer

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Scarica questo file (NATURA PROTEIFORME DEL CINEMA PARTE II_ALESSANDRO STUDER.pdf)NATURA PROTEIFORME DEL CINEMA PARTE II_ALESSANDRO STUDER.pdfI rapporti tra cinema e Psicanalisi dalla loro fondazione nel 1895 fino agli anni d\\\'oro di Hollywood. Di Alessandro Studer913 kB

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